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Historiae

Nata nel 2018 con “Diaz. Il generale e l’uomo”, la prima, compiuta biografia di Armando Diaz, la collana “Historiae”, che si avvale della preziosa consulenza di storici professionisti, è ispirata a un criterio editoriale che tende a privilegiare la ricerca in tutte le sue forme, senza chiudere del tutto la strada al metodo memorialistico. Ma questa non è l’unica linea di confine lungo la quale si muovono i titoli finora pubblicati, che già costituiscono una discreta, per quanto molto parziale, retrospettiva di quello che Eric Hobsbawn definì con felice espressione “il secolo breve”.

Un’ulteriore, specifica, caratteristica della collana è infatti il tentativo di una continua esplorazione dei territori dell’interpretazione, accanto alla più tradizionale ricostruzione con i metodi classici dell’indagine storiografica. Questa peculiarità, di cui siamo molto gelosi, ha portato alla pubblicazione di alcune opere che hanno proposto coraggiose riscritture di diverse pagine della storia nazionale e internazionale. Mettendo anche a nudo, ove necessario, limiti interpretativi e lacune ricostruttive della cosiddetta storiografia “ufficiale”, spesso all’origine di veri e propri luoghi comuni tramandati per decenni.

La territorialità, che recupera il metodo della microstoria, tra i pilastri fondamentali della più moderna Storia Sociale, è un altro elemento sul quale la collana punta, nell’ambito di una più generale opera di rivisitazione e scoperta delle vicende istituzionali, politiche, economiche, sociali, civili e culturali che hanno avuto per teatro il Mezzogiorno d’Italia, sia in riferimento a dinamiche endogene che hanno esaurito la loro funzione all’interno di un ristretto arco geografico, sia in rapporto al legame che esse hanno avuto con la grande storia nazionale, continentale e internazionale. Un aspetto, quest’ultimo, che proveremo a accentuare sempre più, nella convinzione che esista una “questione meridionale” anche nel campo della ricerca e dell’interpretazione storiografica, soprattutto in relazione a quanto è avvenuto al di qua del Garigliano negli ultimi due secoli.

Massimiliano Amato
direttore della Collana Historiae